Scarpe riciclabili con le bioplastiche Novamont

Dalla collaborazione con Ortholite nasce il biopolimero per calzature.

Si chiama Ortholite Cirql ed è un nuovo materiale per le scarpe senza plastica, “a prova di circolarità”. Di che si tratta? Di un materiale brevettato per calzature che combina una schiuma senza sostanze chimiche con un biopolimero, Origo-Bi. Parliamo, quindi, di una soluzione in grado di ridurre l’impatto del processo di produzione delle calzature. E le scarpe, quindi, dopo lo smaltimento nel fine vita, possono divenire molto più circolari.

Il progetto è frutto di una collaborazione tra OrthoLite, azienda che produce solette e materiali per calzature sostenibili (usate per 500 milioni di paia di scarpe all’anno), e Novamont, leader nella produzione di bioplastiche biodegradabili e compostabili.

Più nel dettaglio

OrthoLite Cirql è privo di inquinanti chimici ed è prodotto da materie prime vegetali. Il materiale può essere reimmesso nel ciclo produttivo grazie a un riciclo chimico avanzato a basso consumo energetico. In alternativa, può essere restituito alla natura attraverso metodi di compostaggio industriale. Utilizzando flussi di ritiro e riciclaggio a circuito chiuso, esistenti e nuovi, la gestione del fine vita comporterà la collaborazione tra i marchi di calzature e il settore della gestione dei rifiuti. OrthoLite Cirql contribuirà inoltre a evitare l’accumulo di microplastiche persistenti: le particelle, infatti, si biodegradano in modo simile a polimeri naturali come la cellulosa

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La partnership Novamont-OrthoLite

La ricerca Novamont ha sviluppato il biopolimero Origo-Bi su misura per il processo di schiumatura privo di sostanze chimiche di OrthoLite Cirql. Il processo sviluppato dall’azienda statunitense utilizza azoto combinato con energia rinnovabile. A differenza dei metodi di schiumatura convenzionali normalmente utilizzati, nel processo di creazione di Cirql non vengono usati additivi chimici pericolosi o tossici. I pellet di biopolimero vengono fusi e miscelati con azoto liquido a pressione estrema, in un processo unico di stampaggio a iniezione che si traduce in tempi di ciclo efficienti che riducono il consumo di energia e creano un pezzo finito velocemente e senza creazione di rifiuti. 

Le due aziende propongono dunque una nuova soluzione “in grado di contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’industria calzaturiera mondiale, un mercato che vale intorno ai 400 miliardi di dollari”, come spiegano i promotori dell’iniziativa. OrthoLite Cirql passerà dalla fase di test alla produzione commerciale nella seconda metà del 2023.

L’impronta carbonica delle calzature

Secondo una valutazione LCA (Life Cycle Assessment) condotta – ormai dieci anni fa ma ancora molto citata – dal MIT di Boston, un paio di scarpe da corsa genera 14 kg di emissioni di anidride carbonica. Equivale a tenere accesa una lampadina da 100 watt per una settimana. Non solo, perché le calzature sono, al pari della fast fashion, uno di quei prodotti che più di altri finiscono direttamente nei rifiuti. Ogni anno, infatti, si stima che solo negli Stati Uniti si buttino via oltre 300 milioni di paia di scarpe, il 95% delle quali va in discarica.

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