Ecopneus: la decisione di Bruxelles rischia di far affondare la filiera del riciclo dei Pfu
No di Bruxelles all’utilizzo della gomma riciclata da Pneumatici fuori uso (Pfu) nelle superfici in erba sintetica. Anche se la decisione non è quella finale, l’approvazione della proposta di bando di questo materiale nelle superfici sportive in erba sintetica da parte del Comitato REACH Europeo potrebbe avere pesanti conseguenze. È una scelta che segna “un punto di non ritorno per la filiera del riciclo degli Pfu” secondo Ecopneus, società per la raccolta, il trattamento e il recupero degli pneumatici fuori uso in Italia.
L’obiettivo del provvedimento Ue è risolvere il problema della dispersione di microplastiche provenienti da questa fonte. Ma in realtà già oggi si riesce a ridurla del 97% grazie a tecnologie che utilizzano barriere fisiche, griglie, spazzole e percorsi obbligati, commentano da Ecopneus. Inoltre la decisione presenta altri aspetti da considerare. In primo luogo rischia di mettere in crisi il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità della filiera dei Pfu che ogni anno recupera, sotto forma di materia o energia, più del target imposto dalla legge.
Ogni anno il settore ricicla 400.000 tonnellate di Pfu
Solo in Italia infatti ogni anno sono riciclate 400.000 tonnellate di pneumatici che vengono trasformati in materiale riutilizzabile in varie applicazioni. Tra queste: superfici sportive, asfalti stradali, pavimentazioni antitrauma, sistemi antivibranti.
“Riteniamo che il provvedimento approvato dal Comitato REACH, così come formulato attualmente, possa avere un impatto sproporzionato rispetto al rischio di dispersione associato. Si rischia così di generare un danno maggiore rispetto al problema che si intende risolvere”, ha dichiarato il direttore di Ecopneus Federico Dossena. “È fondamentale prendere in considerazione i benefici ambientali e cercare soluzioni alternative sostenibili per valorizzare gli Pfu e promuovere l’economia circolare. Un divieto sull’uso del granulo di gomma riciclata nei campi da calcio comporterebbe una drastica diminuzione delle quantità degli Pfu destinate al recupero di materia, con un significativo spostamento verso il recupero energetico in impianti che già evidenziano una limitata capacità di assorbimento. Ciò porterà a significative perdite dei benefici ambientali derivanti dal riciclo della gomma”.
Il 90% dei campi in erba sisntetica usa gomma riciclata da Pfu
Si stima che siano presenti in Europa oltre 21.000 campi da calcio regolamentari in erba artificiale soggetti ad omologazione da parte degli enti competenti, oltre a 72.000 campi non soggetti ad omologazione. Circa il 90% di questi campi impiega granulo da pneumatici fuori uso perché le superfici così ottenute hanno ottime prestazioni. Tra queste un’ottima restituzione dell’energia elastica agli atleti, l’assorbimento degli impatti, l’attenuazione dei microtraumi e una resistenza garantita in qualsiasi condizione meteorologica.
Ci sono poi i vantaggi in termini di emissioni e di consumo idrico. Si stima infatti che le superfici sportive realizzate con questa tecnologia consentano di risparmiare fino al 75% dell’acqua rispetto ai campi in erba naturale. Al contempo l’utilizzo della gomma riciclata evita l’emissione di 371.000 tonnellate di CO2eq all’anno nell’UE, quantità pari a quella assorbita da 231.000 ettari di terreno forestale.
Infine, le implicazioni economiche. La decisione di Bruxelles coinvolgerà migliaia di associazioni sportive dilettantistiche che si troveranno obbligate nel medio termine a sostituire i campi in erba sintetica con tecnologie alternative di cui ad oggi non è garantita la durabilità, la giocabilità e la sostenibilità.
Foto di Viktor Forgacs su Unsplash