A guadagnare dall’ecodesign non solo l’ambiente ma anche i consumatori. Ecco i risultati di una ricerca dell’Eeb
Bollitori e microonde, T-shirt e cemento, scrivanie e sedie potrebbero far risparmiare 117 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno se venissero prodotti secondo principi di ecodesign. Dalla progettazione ecosostenibile i vantaggi non sarebbero solo per l’ambiente ma sarebbero anche economici per i consumatori.
La stima viene dalla ricerca “New EU eco-design proposals: Case studies to illustrate their potential impact” condotta dall’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) e da Cambridge Econometrics che hanno esaminato quali sarebbero gli effetti in 4 specifici prodotti e settori produttivi: tessile (magliette), elettrodomestici da cucina (microonde e bollitori), materiali da costruzione (cemento) e mobili (scrivanie e sedie).
Gli effetti positivi stimati nello studio sono legati alla maggiore efficienza energetica di prodotto e di processo, al rispetto dei requisiti minimi per la progettazione ecosostenibile (durata, riparabilità e riciclabilità) e alla riduzione della sovrapproduzione.
Bollitori e microonde
Ogni anno sul mercato europeo si vendono 26 milioni di bollitori elettrici e 18 milioni di forni a microonde. I soli bollitori nel corso del loro ciclo di vita emettono 400 chili di C02 connessa soprattutto al consumo di energia elettrica per utilizzo. Lo studio dell’Eeb ha stimato che per i bollitori l’applicazione di principi di ecodesign farebbe risparmiare 3,5 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno (1 milione di tonnellate per i microonde). Dal punto di vista del consumatore l’impiego di prodotti ad alta efficienza consentirebbe risparmi pari a 2,5 miliardi di euro per i minori consumi elettrici e di acqua. Inoltre la maggiore riparabilità di questi piccoli elettrodomestici eviterebbe le troppo frequenti sostituzioni. Lo studio Eeb ha stimato che per i bollitori un anno in più equivale al risparmio di 200 milioni di euro ed evita l’emissione di 390.000 tonnellate di CO2.
T-Shirt
Produrre magliette più ecologiche – affermano i ricercatori Eeb – permetterebbe di tagliare 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 (oggi sono 22 milioni). Ogni anno in Europa si vendono 3,3 miliardi di t-shirt per la gran parte prodotte altrove. Secondo lo studio Eeb l’obiettivo di riduzione delle emissioni sarebbe raggiungibile utilizzando cotone riciclato per la metà delle magliette e impiegando energia da fonti rinnovabili in metà degli impianti.
L’incremento di durabilità del prodotto (10% in metà delle t-shirt prodotte) eviterebbe un milione di tonnellate di emissioni di CO2.
Cemento
La progettazione ecosostenibile avrebbe effetti positivi anche nella produzione del cemento. La produzione di cemento complessivamente è un processo altamente energivoro, responsabile del 7% delle emissioni annuali di gas serra (il 3% nella Ue: 117 milioni di tonnellate, pari alle emissioni del Belgio). Due le misure indicate dall’Ufficio europeo dell’ambiente per efficientare il processo e ridurre il carico emissivo. La prima riguarda la sostituzione dei forni a umido con nuovi forni a secco. La seconda prevede la sostituzione del 50% dei combustibili fossili attualmente utilizzati nella produzione di clinker con combustibili più ecologici. Questo produrrebbe un taglio delle emissioni rispettivamente di 1,7 milioni e 7 milioni di tonnellate di CO2.
Arredamento
Nel caso degli arredi, infine, i ricercatori suggeriscono di concentrare gli sforzi nell’evitare la sovrapproduzione. Ogni anno in Europa si realizzano 12 milioni di sedie e 6 milioni di scrivanie producendo 2,1 milioni di tonnellate di CO2. Peccato che circa 70 mila scrivanie e 130 mila sedie rimangano invendute. Evitando di produrle si risparmierebbe il 10% delle emissioni, un ulteriore taglio si avrebbe dall’incremento della loro durabilità e dall’impiego di materiali riciclati.
Foto di Edward Howell su Unsplash