A 25 anni dal Decreto Ronchi, Italia leader del settore
A 25 anni dal decreto legislativo 22 del 1997 nel campo dei rifiuti l’Italia è passata da una situazione di emergenza al primato. Oggi il riciclo in Italia è un’eccellenza e il nostro Paese è leader europeo nel settore.
Riciclo in Italia: da dove siamo partiti e dove siamo arrivati
Basta citare qualche dato per capire l’enorme progresso realizzato in questi anni. Nel 1997 l’80% dei rifiuti urbani finiva in discarica. La raccolta differenziata non raggiungeva il 10%. Allo stesso tempo, solo il 21% dei rifiuti industriali veniva riciclato e il 33% finiva in discarica. Nel 2020 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è arrivata al 63% e lo smaltimento in discarica è sceso al 20%, mentre il riciclo dei rifiuti industriali ha superato il 70% e lo smaltimento in discarica è sceso al 6%.
Questi dati stanno lì a dirci che l’industria italiana del riciclo è diventata un comparto rilevante e strategico del sistema produttivo nazionale. Parliamo di 4.800 imprese e 236 mila occupati. Vale 10,5 miliardi, un valore che tra il 2010 e il 2020 è aumentato del 31%.
Un tesoretto di materie prime seconde
Il settore del riciclo in Italia, inoltre, produce ingenti quantità di materiali riciclati, tra cui tante materie prime seconde sempre più strategiche per la transizione ecologica. Nel complesso la produzione di materiale riciclato è aumentata del 13,3% tra il 2014 e il 2020. Tra i materiali recuperati ci sono:
- 12 milioni e 287 mila tonnellate di metalli, in gran parte acciaio.
- 5 milioni e 213 mila tonnellate di carta e cartone.
- 2 milioni di tonnellate di pannelli di legno truciolare.
- 2 milioni e 229 mila tonnellate di vetro riciclato.
- Un milione e 734 mila tonnellate di compost.
- 972 mila tonnellata di plastica riciclata.
Riciclo: Italia leader in UE
L’Italia, nel 2020 ha riciclato il 72% di tutti i rifiuti, urbani e speciali-industriali. Si tratta di un primato in UE, dove la media si attesta al 53% e la Germania arriva al 55%. Come documentato anche nel nostro ultimo rapporto, il nostro Paese si impone anche nella circolarità complessiva del suo sistema produttivo. In Italia, infatti, il tasso di utilizzo di materiali riciclati sul totale dei materiali consumati arriva al 21,6%. La Germania, altre grande potenza manifatturiera, si ferma al 13,4%, poco sopra la media UE del 12,8%. Anche nella gestione dei rifiuti d’imballaggio siamo i leader in Europa. Con il 73,3% di imballaggi avviati a riciclo (in numeri assoluti, 10,5 milioni di tonnellate) abbiamo già raggiunto e superato con 9 anni di anticipo il target comunitario del 70%.
Il dossier Il Riciclo in Italia 2022
Il primato italiano del settore è documentato dal rapporto Il Riciclo in Italia 2022, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Centrale nel dibattito della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo – e non poteva essere altrimenti – è stata la discussione sulla nuova proposta UE per il regolamento imballaggi. Proposta che, semplificando, punta a potenziare i sistemi di deposito cauzionale. Quindi, più riuso e meno riciclo.
Capire se questa mossa abbia un effettivo vantaggio ambientale non è semplice, come ha sottolineato il presidente del Cen, Edo Ronchi, in un’intervista all’Huffington Post:
“dobbiamo tener conto di tre difficoltà strutturali: l’energia che era già un elemento strategico per ragioni climatiche e che lo è oggi a maggior ragione dopo la guerra in Ucraina; l’acqua, che diventa sempre più preziosa; la sicurezza sanitaria, un tema che la pandemia ha imposto al mondo. Quindi la domanda da porsi è: alla luce di queste priorità qual è il sistema migliore?”
Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo denominata “L’eccellenza del riciclo e le sfide future” è stata organizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Con la collaborazione Conai e di Pianeta 2030 del Corriere della Sera, e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ISPRA.