E l’invenzione dell’economia circolare italiana. Con il contributo di Edo Ronchi
“Il tema dei rifiuti era un tema di emergenza. Quando ricordiamo l’emergenza pensiamo alla Campania. Nel 1995 l’emergenza rifiuti era in Lombardia. Era una questione di discariche che venivano chiuse e di difficoltà di gestione dei rifiuti in Lombardia. L’emergenza era a Milano”. Così, Edo Ronchi, in un passaggio della sua intervista raccolta nel documentario Tutto si trasforma. Scritto e diretto da Alessandro Lucente, il docufilm celebra i 25 anni del Conai. “Se tu introducevi la priorità del riciclo, concreta, normativa – prosegue Ronchi – intervenivi nel sistema in maniera forte. E questo voleva dire fare la raccolta differenziata”.
L’anno di svolta fu il 1997 ed Edo Ronchi, allora ministro dell’Ambiente, fu tra i principali artefici di questa svolta. Il decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n° 22, passato alla storia come decreto Ronchi, rivoluzionò il sistema di gestione dei rifiuti. Fu il primo provvedimento organico, di sistema, che puntava a ridurre la produzione di rifiuti, a rendere residuale lo smaltimento e a potenziare riutilizzo, riciclo e recupero.
Il decreto Ronchi e la nascita dell’economia circolare italiana
Il decreto Ronchi segna anche la nascita del Conai, il consorzio nazionale imballaggi e dei relativi consorzi di filiera. Di fatto, fu quell’evento a stimolare la nascita di una filiera industriale per il riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica e vetro. Il documentario che racconta la nascita della “via italiana” all’economia circolare, è stato presentato nel corso dell’ultima Festa del Cinema di Roma. In quell’occasione è stato ricordato come i benefici ambientali prodotti in 25 anni di attività hanno permesso di evitare il riempimento di 183 nuove discariche di medie dimensioni, l’emissione in atmosfera di 56 milioni di tonnellate di anidride carbonica (equivalente alle emissioni di circa 130.000 voli Roma-New York andata e ritorno) e il risparmio 63 milioni di tonnellate di materia prima, l’equivalente in peso di circa 6.300 Torri Eiffel.
Per la prima volta, soggetti privati si fanno carico di un obiettivo ambientale
Il documentario, visionabile sul canale Youtube del Conai, presenta i contributi di molti dei protagonisti di quell’epoca. Sotto la spinta delle direttive europee l’Italia cerca di modernizzare il modello di gestione de rifiuti. Nasce quindi il Conai. Per la prima volta un’organizzazione di soggetti privati – produttori e utilizzatori degli imballaggi – si faceva carico di un mandato di tipo pubblico per raggiungere un obiettivo di carattere ambientale.
“La gestione dei rifiuti – ha dichiarato Luca Ruini, presidente Conai – rappresenta da sempre per le aree metropolitane e in generale per il territorio, una delle più grandi sfide ambientali ed organizzative. Conai, in questi primi 25 anni, si è impegnato ad affiancare le amministrazioni pubbliche per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo degli imballaggi dettati dall’Unione Europea e recepiti dalla normativa nazionale. In un settore nevralgico dell’economia circolare, i risultati di questo sforzo mettono oggi l’Italia in posizione di leadership europea”. Per citare solo un dato, “nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate, vale a dire 7 imballaggi su 10. Un risultato che supera abbondantemente il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025”.