Come ti trasformo una pala eolica in caramelle

Messa a punto dall’Università Usa del Michigan una nuova resina che facilita il riciclo delle pale 

Da qui al 2050 complessivamente ci troveremo a dover smaltire qualcosa come 43 milioni di tonnellate di pale eoliche  arrivate a fine vita dopo anni di onorata carriera. 

Dopo 20 anni di funzionamento, si stanno dismettendo molti dei primi impianti eolici installati, sostituendo le vecchie pale con altre più efficienti.  Purtroppo le opzioni di riciclo sono quasi inesistenti e ad oggi la gran parte delle pale eoliche finisce nelle discariche creando notevoli problemi ambientali e grande spreco di risorse. Le pale infatti sono realizzate con una miscela di fibre di vetro o di carbonio tenute insieme da resina epossidica. Il risultato è un materiale resistente e leggero ma difficile da separare nelle varie componenti rendendo così complicato recuperare e riciclare i singoli materiali originali. 

Materiali riciclabili

Per superare questo ostacolo gli ingegneri della Michigan State University guidati da John Dorgan, docente di ingegneria chimica e scienza dei materiali, hanno sviluppato una nuova resina composta da un polimero sintetico e dal polilattide polimerico di origine vegetale. Il vantaggio è che le pale così realizzate pur avendo le stesse caratteristiche di resistenza ed efficienza sono però riciclabili. Una volta rimosse le fibre di vetro infatti la nuova resina può essere recuperata e riciclata in molti modi. Per realizzare nuove pale eoliche, ma anche in molti altri prodotti tra cui fanali per auto, pannolini. Persino in prodotti alimentari come le caramelle gommose. 

LEGGI ANCHE  La biodiversità si tutela anche con l'economia circolare
La crescita dell’eolico

Realizzare pale più facilmente riciclabili rappresenta un aspetto sostanziale considerando il ruolo chiave dell’eolico nella transizione energetica.  Se complessivamente nel 2021 le rinnovabili hanno prodotto il 38% di energia elettrica il merito va principalmente alla crescita di fotovoltaico (+23%) ed eolico (+14%) che insieme hanno fornito un decimo della produzione elettrica globale.

In futuro per rispettare gli obiettivi climatici e il contenimento delle temperature secondo il Global Electricity Review sarà necessaria una crescita del 20% per questi due settori. Inoltre – sia negli impianti on shore che off shore – si tende a impiegare pale di dimensioni maggiori in grado di sfruttare meglio i venti. Il che però comporta una maggiore usura delle parti meccaniche delle turbine con la conseguenza di dover rottamare più frequentemente le pale. Ecco perché la crescita di un approccio circolare è indispensabile.