I risultati di uno studio Bocconi e Wuppertal Institut sul riciclo in Europa
L’Italia è uno dei Paesi europei in cui il riciclo degli imballaggi ha i migliori risultati e costa di meno. E’ quanto emerge da uno studio appena presentato al Parlamento Ue. E’ stato condotto da Green (Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks) dell’Università Bocconi e dal Wuppertal Institut.
L’indagine “Screening the efficiency of packaging waste in Europe” ha confrontato le prestazioni di 28 Pro (Producer Responsibility Organizations) attive nei vari Paesi europei, le organizzazioni che hanno la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio. Per il confronto di performance tra le diverse Pro sono stati utilizzati due indicatori specifici: un indicatore di efficienza economica e un indicatore di efficacia di riciclo.
Efficienza economica ed efficacia di riciclo
Ne emerge che Conai, rispetto alle Pro dei Paesi Ue con più di 10 milioni di abitanti serviti, risulta il sistema più efficiente. Ed è meno costoso rispetto alle Pro di Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania.
“L’Italia con il Consorzio Nazionale Imballaggi” spiega il presidente Conai Luca Ruini “è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a prezzi più bassi. I dati dello studio smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti per il tessuto imprenditoriale. Abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali Conai, ponendoci tra i Paesi Ue che hanno apportato le riduzioni più consistenti.”
Nella gestione dei rifiuti di imballaggio, i sistemi no profit di contesti non competitivi ottengono in Europa tassi di riciclo superiori di 8 punti percentuali rispetto a sistemi profit che operano in ambienti competitivi.
Gentiloni: favorire il passaggio all’economia circolare
“E’ un esempio concreto dell’eccellenza dell’Italia nel sistema di gestione degli imballaggi”, commenta il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni. “Sui temi dell’economia circolare l’Italia spicca nel confronto europeo. La necessità di accelerare il passaggio verso l’economia circolare, del resto, non è mai stata così chiara e urgente: l’estrazione e la lavorazione delle risorse materiali è responsabile della metà delle emissioni di gas effetto serra e del 90% della perdita di biodiversità”.
Braga: accelerare su impianti ed End of Waste
“L’Italia è un campione europeo nel riciclo”, osserva l’onorevole Chiara Braga. “Nello sviluppo dell’economia circolare, nel sistema del riciclo, la questione della dotazione impiantistica resta però la questione principale. La dotazione di impianti, ma anche la loro diffusione e presenza sul territorio, sono fondamentali per il nostro Paese. In questo credo che anche il sistema del Conai possa aiutare molto. Il valore aggiunto di questo sistema è stato quello di costruire un rapporto con i territori che via via si è consolidato, attraverso il ruolo anche di alleanza con le amministrazioni locali. Abbiamo poi da accelerare moltissimo su tutta la parte di autorizzazione dei decreti End of waste e dell’utilizzo delle materie prime, anche in vista dell’aggiornamento dell’assetto normativo europeo in determinati ambiti”.
Conai: i dati del riciclo
Secondo gli ultimi dati messi a disposizione del Conai, nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi in Italia ha raggiunto il 73% dei pack immessi sul mercato. Sono 3,3 punti percentuali in più rispetto al 2019. In pratica sono stati riciclati più di 9 milioni e mezzo di tonnellate di imballaggi sul totale dei 13 milioni immessi al consumo.
Benefici economici e ambientali
I benefici economici nel 2020 hanno raggiunto il valore di un miliardo e 274 milioni di euro. Un valore legato a molte variabili. Tra queste il valore della materia recuperata grazie al riciclo (381 milioni di euro); l’indotto economico generato dalla filiera (616 milioni); il valore dell’energia prodotta grazie al recupero energetico (22 milioni).
In termini di emissioni evitate il riciclo del packaging ha consentito di evitare 4 milioni e 400 mila tonnellate di CO2. Un valore pari alle emissioni generate da quasi 10 mila tratte aeree Roma-New York andata e ritorno.