Quando il combustibile green sa di… spezia

Celle a combustibile a base di curcuma.

I ricercatori dello statunitense Clemson Nanomaterials Institute (CNI) e i loro collaboratori dello Sri Sathya Sai Institute of Higher Learning (SSSIHL) in India hanno scoperto un nuovo modo per combinare la curcumina, la sostanza alla base di questa spezia, e le nanoparticelle d’oro.

Lo scopo è creare un elettrodo che richiede cento volte meno energia per convertire efficientemente l’etanolo in elettricità. La ricerca potrebbe favorire la sostituzione dell’idrogeno come materia di alimentazione delle celle a combustibile.

“Di tutti i catalizzatori per l’ossidazione dell’alcol in un mezzo alcalino, quello che abbiamo preparato è il migliore finora – ha dichiarato Apparao Rao, direttore fondatore del CNI -. Le celle a combustibile generano elettricità attraverso una reazione chimica, invece della combustione. Sono usate per alimentare veicoli, edifici, dispositivi elettronici portatili e sistemi di alimentazione di riserva. Le celle a combustibile a idrogeno sono altamente efficienti e non producono gas serra. Tuttavia, l’idrogeno presenta diversi inconvenienti: è un gas difficile da stoccare e da trasportare, ad esempio. L’etanolo, invece, che è un alcol prodotto dal mais o da altri mangimi di origine agricola, è più sicuro e facile da trasportare”.

Nel sistema sviluppato dagli scienziati, “la curcumina viene utilizzata per stabilizzare le nanoparticelle d’oro che vengono depositate poi sulla superficie di un elettrodo. Il complesso del sistema trasforma poi l’etanolo in energia. La ricerca potrebbe avere implicazioni più ampie rispetto al miglioramento delle celle a combustibile, sostengono i ricercatori. Le proprietà uniche del loro elettrodo potrebbero prestarsi ad applicazioni future in sensori e supercondensatori”. Gli studiosi stanno in particolare testando l’elettrodo “come sensore che potrebbe aiutare a identificare i cambiamenti nel livello di dopamina”. 

La ricerca, come segnalato in questo articolo di Rinnovabili.it, è stata pubblicata su Nano Energy (qui il link).

(Foto di Pochi Palwe, da unsplash.com)