Dalle cicche agli occhiali

Scarti di filati di nylon e mozziconi di sigaretta: due soluzioni di riciclo 

Montature per occhiali e manici di ombrelli, ma anche cover per cellulari e penne. Sono alcuni tra gli oggetti prodotti utilizzando le cicche delle sigarette recuperate e riciclate

È questa la seconda vita che hanno avuto 2 milioni di mozziconi di sigarette grazie a Re-cig. La startup – insediata a Rovereto in Progetto Manifattura, l’hub della green economy di Trentino Sviluppo – ha brevettato un innovativo sistema che intercetta in “smokers point” le cicche delle sigarette, le stocca in contenitori e quindi separa la carta, il tabacco e il filtro. Quest’ultimo viene trattato e trasformato in acetato di cellulosa ricavandone varie tipologie di prodotti plastici. 

Ogni anno complessivamente i mozziconi di sigaretta rappresentano nel mondo 850 mila tonnellate: sono uno dei rifiuti più diffusi e difficili da gestire.  Per varie ragioni: si tratta di scarti inquinanti contenenti microplastiche e oltre 200 sostanze tossiche di cui 70 forse cancerogene. Inoltre la degradazione delle cicche è un processo molto lungo che richiede parecchi anni.

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Un’altra esperienza concreta di economia circolare è quella sviluppata da due aziende di Bergamo che hanno realizzato una tuta da sci esclusivamente con filati provenienti dal riciclo meccanico della poliammide, ovvero il nylon.

RadiciGroup – attiva nella produzione di intermedi chimici, polimeri di poliammide, tecnopolimeri ad alte prestazioni e soluzioni tessili avanzate – e Dkb, azienda specializzata in abbigliamento tecnico sportivo, unendo le rispettive competenze sono riuscite a mettere a punto questa tecnologia che consente risparmi significativi in termini di impiego di energia, di emissioni di CO2 e di consumo di acqua. 

Un dato interessante è rappresentato dal fatto che anche l’imbottitura e altri accessori della tuta, tra cui le zip, i velcri, i bottoni e il filo delle cuciture, sono in poliammide. Questa composizione quasi mono-materiale facilita il riciclo del capo a fine vita trasformandolo in nuovo materiale polimerico utilizzato per produrre, ad esempio, componenti di scarponi e attacchi da sci o nell’ambito automotive e dell’arredamento.