Realizzati al 60% con materie prime rinnovabili riducono la produzione di rifiuti plastici e l’inquinamento dei suoli
Biodegradabili e compostabili, non hanno bisogno di essere recuperati dai campi, ma possono essere lasciati nel terreno dove si degradano velocemente grazie all’azione dei microrganismi.
Al contrario di quello che accade con i teli tradizionali in plastica utilizzati in agricoltura, i teli in bioplastica Mater Bi non vanno raccolti, né smaltiti. Un notevole vantaggio per gli agricoltori in termini di tempi e costi, ma anche per l’ambiente visto che si riduce la produzione di rifiuti plastici e si preserva il suolo dall’inquinamento.
Numerose prove scientifiche hanno dimostrato che già pochi mesi dopo il periodo di utilizzo dei teli in bioplastica non rimane traccia nel suolo neanche a livello microscopico. I teli in bioplastica Mater Bi derivata per il 60% da materia prima rinnovabile possono essere utilizzati anche nell’agricoltura biologica.
“L’impiego dei teli si sta rivelando fondamentale per supportare gli agricoltori biologici nelle fasi più delicate anche nelle coltivazioni in pieno campo, in particolare per semine precoci e per il controllo della flora spontanea”, ha dichiarato Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio.
“E ciò con evidenti vantaggi anche per le relazioni fra sistema suolo e pianta e per il risparmio idrico, con maggiore produzione, minori impatti e costi. E una sempre maggiore rinnovabilità dei teli che oltre a essere interamente biodegradabili sono sempre più inseriti anch’essi in un ciclo agricolo”.