Il processo messo a punto da un’azienda britannica consentirà anche di ridurre le aree deforestate legate alla coltivazione di soia
Nutrire gli animali con l’anidride carbonica. E’ quanto sta facendo Deep Branch, azienda inglese che si definisce “società di riciclaggio di anidride carbonica”, che ha messo a punto un processo in grado di trasformare l’anidride carbonica in una proteina utilizzabile nell’alimentazione animale .
In pratica il carbonio e l’idrogeno andranno ad alimentare microrganismi in grado di attivare processi di fermentazione. Risultato: Proton, una proteina ad alto valore che una volta essiccata potrà essere convertita in pellet e utilizzata come mangime per gli animali al posto della soia o delle farine di pesce. Dal punto di vista nutrizionale Proton è paragonabile agli altri mangimi utilizzati e lo è anche in termini economici relativamente ai costi di produzione.
La tecnologia sviluppata rappresenta un esempio concreto di economia circolare consentendo di riciclare la CO2 proveniente dai gas di scarico degli impianti industriali, ovviamente adeguatamente purificati. “Attualmente la produzione di mangimi per animali presenta grandi svantaggi in termini di sostenibilità e di impatti ambientali. Ora possiamo produrre una proteina di alta qualità senza allevare pesci o coltivare soia su terreni deforestati”, ha dichiarato uno dei fondatori di Deep Branch, Peter Rowe.
Oggi nel mondo sono coltivati a soia 120 milioni di ettari di terreno con una produzione pari a 350 milioni di tonnellate di soia, per l’80% geneticamente modificata (dati Fao 2019). L’80% di questa quantità è destinata ai mangimi per gli animali, solo il 7% all’alimentazione umana e il 13% per biocarburanti.
Secondo le stime di Deep Branch, grazie a un recente round di investimenti di 8 milioni di euro che permetterà di completare un impianto in Olanda, entro il 2023 Proton sarà disponibile sul mercato.