Le mascherine triturate, combinate con calcestruzzo riciclato, possono essere utilizzate nei lavori di costruzione di strade. Risparmiando
Le mascherine facciali usa e getta utilizzate per prevenire la diffusione del Covid-19 potrebbero essere riciclate e utilizzate nei lavori di costruzione del manto stradale.
Ricercatori australiani del Royal Melbourne Institute of Technology hanno calcolato che ogni giorno sono utilizzate in chiave anti Covid-19 circa 6,8 miliardi di mascherine chirurgiche per il viso e circa il 75% di questi dispositivi diventa quotidianamente rifiuto a livello globale, finendo in discariche legali o illegali, molto spesso nei laghi, nei fiumi e nei mari. Solo in Italia, ha calcolato la commissione parlamentare delle Ecomafie, da maggio a dicembre sono state utilizzate 300 mila tonnellate di guanti e mascherine.
Di qui l’interesse dei ricercatori australiani per trovare una destinazione utile per questo materiale. Una possibilità è nata dalla combinazione di mascherine triturate e aggregati di calcestruzzo riciclato (Arc) ottenuti dallo scarto dell’edilizia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment, mostra che il materiale per costruire un km di strada a due corsie utilizzerebbe 3 milioni di mascherine, prevenendo la discarica di 93 tonnellate di rifiuti. Lo studio ha identificato una miscela ottimale che offre resistenza pur mantenendo una buona coesione tra i due materiali. La miscela si comporta bene se testata per resistenza allo stress, agli acidi, all’acqua.
La mistura di aggregato di calcestruzzo riciclato e delle mascherine permetterebbe la costruzione di strade “migliori, più forti e più flessibili”, scrive il responsabile della ricerca, Muhammad Saberian della scuola di ingegneria civile dell’Istituto. Infatti le mascherine facciali aiutano ad aggiungere rigidità e resistenza al prodotto finale, progettato per essere utilizzato per strati di base di strade e marciapiedi. Risulta inoltre conforme agli standard di sicurezza dell’ingegneria civile e aiuterebbe a smaltire la gran quantità di rifiuti generati dai dispositivi di protezione dal Covid-19.
Il materiale delle mascherine offre benefici tecnici quando è usato nelle costruzioni, spiega Saberian: “Abbiamo bisogno di strade flessibili, per meglio sostenere i carichi del traffico, e questo materiale aggregato offre buone proprietà di flessibilità”.
“L’uso di maschere per il viso con aggregato di cemento riciclato come materiale alternativo”, ha spiegato Jie li, professore della RMIT University, “non solo ridurrebbe i rifiuti generati dalla pandemia e la necessità di materie prime da estrarre, ma farebbe diminuire anche i costi di costruzione”.
Per fare le strade si spendono circa 50 dollari a tonnellata di materie prime estratte dalla cave mentre il riciclo delle mascherine (raccolta, sanificazione, trasporto e stoccaggio) costa 26 dollari a tonnellata. Oltretutto, la collettività stessa risparmia, perché il conferimento in discarica di queste mascherine costa tra 32 e 78 dollari a tonnellata.