Un nuovo rapporto indica in 5 trilioni di dollari il mercato potenziale del settore della moda circolare. A patto di potenziare le piattaforme tecnologiche digitali
Il mercato della moda circolare nel mondo potrebbe quasi raddoppiare passando dagli attuali 3 trilioni a 5 trilioni di dollari nei prossimi cinque anni. E la differenza potrebbe farla l’utilizzo delle piattaforme digitali che consentirebbe di chiudere il cerchio nel fashion. Questa la dimensione potenziale del mercato fashion secondo il Circular Fashion Report 2020, pubblicato da analisti di PwC, Anthesis, ESSEC Business School, Wageningen University and Research e Vogue Business, secondo il quale con l’aiuto della digitalizzazione il mercato della moda potrebbe fare un vero salto nel modello circolare.
Oggi l’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo. Secondo i dati delle Nazioni Unite è responsabile del 10% delle emissioni globali di anidride carbonica, della produzione di 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili la gran parte dei quali poi finiscono in discarica, di un quinto dell’inquinamento idrico a causa dei processi di trattamento e di tintura dei tessuti.
La consapevolezza di dover fare qualcosa per ridurre questo consistente impatto ambientale ha già raggiunto i consumatori più attenti ai valori dell’ambiente e sostenibilità. Tra i Millenials e GenZ, il 63% dei consumatori oggi dice di preferire prodotti sostenibili, una quota più che raddoppiata rispetto al 29% del 2019.
Consumatori che con le loro scelte di acquisto di fatto esercitano una forte pressione sul settore fashion richiedendo alle aziende maggiore impegno ambientale relativamente alla riduzione delle emissioni e degli sprechi.
Secondo gli autori, il settore della moda ha appena iniziato a esplorare il suo potenziale di riutilizzo e riciclaggio dei prodotti. Pertanto i margini in tal senso sono notevoli. In primo luogo il potenziamento delle soluzioni digitali esistenti permetterà di aumentare il mercato dello sharing, del second hand, della rivendita, della riparazione e del noleggio dei prodotti.
Ma le piattaforme tecnologiche potranno anche favorire un design del prodotto che ne faciliti il riuso, riutilizzo e consenta di recuperare/riciclare i materiali utilizzati. Così come potranno rendere la moda sempre più tracciabile e sostenibile riducendo così gli sprechi di materiali e di risorse generati nelle varie fasi della filiera produttiva.