Ue: parte la battaglia tecnologica per le materie “critiche”

Si punta sul recupero e impiego circolare dei materiali strategici per la rivoluzione digitale e green

 

Ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni delle materie critiche e aumentarne la circolarità è essenziale per assicurare la transizione a un’economia green e raggiungere gli obiettivi del nuovo Green Deal. Da qui parte il nuovo Piano “Critical Raw Materials” dedicato alle cosiddette materie critiche presentato in questi giorni dalla Commissione Ue.

Il Piano europeo riguarda 30 materiali – tra cui   litio, cobalto, grafite e nichel – indispensabili per costruire batterie, celle a combustibile, turbine eoliche e pannelli fotovoltaici. Materie critiche caratterizzate da rischi d’approvvigionamento. Basti pensare che la Cina detiene il 98% della fornitura di terre rare, dalla Turchia arriva il 98% del borato e dal Sud Africa il 71% del fabbisogno europeo  di platino.

Per contenere la dipendenza e assicurarsi l’approvvigionamento di queste materie preziose la strategia europea individua alcuni punti: diversificare le fonti di approvvigionamento di questi materiali; migliorare l’efficienza dei processi di lavorazione; rafforzarne l’approvvigionamento all’interno dell’Ue  potenziando le attività estrattive.  Ma essenziale per l’Europa è aumentare  il recupero e il reimpiego di questi materiali critici in un’ottica circolare. Perciò tra le 10 azioni da intraprendere da subito la Commissione indica:

  • avviare la ricerca e l’innovazione sulle materie prime critiche nel campo della lavorazione dei rifiuti e dei materiali avanzati;
  • mappare il potenziale approvvigionamento di materie prime secondarie critiche dalle scorte e dai rifiuti dell’Ue, identificando progetti di recupero fattibili.
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“La nostra ambizione è fare dell’Europa il continente leader nella transizione digitale e verde e per questo sono necessarie le materie prime”, ha spiegato Thierry Breton, il Commissario Ue per il Mercato interno. “L’Unione deve sviluppare la propria capacità di estrazione, lavorazione, riciclaggio, raffinazione e separazione delle terre rare. Abbiamo bisogno di diverse materie prime critiche per guidare la transizione verde e digitale e rimanere il primo continente industriale a livello mondiale. Non possiamo permetterci di dipendere completamente da Paesi terzi o addirittura da un unico Paese, come nel caso di alcune terre rare”, ha concluso.

I materiali indicati nel Piano sono indispensabili in 14 settori cruciali nei piani per ripresa economica  del Recovery Fund. Ad esempio, secondo stime europee, da qui al 2050 per azzerare le emissioni i consumi di litio aumenteranno di 56 volte, quelli di cobalto e grafite di oltre 12, quelli di nichel di 4.

Nelle prossime settimane, inoltre, la Commissione istituirà un’Alleanza europea per le materie prime con l’obiettivo di accrescere la presenza dell’industria nelle catene del valore delle ‘terre rare’ e dei magneti.

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Il Piano d’azione è stato accompagnato anche dalla pubblicazione della nuova lista dei Critical Raw Materials. Un elenco che oggi contiene 30 materiali (erano 14 nel 2011) e  in cui figurano per la prima volta bauxite, litio, titanio e stronzio.