In vari settori dell’economia si comincia a utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare l’intero percorso di vita di un prodotto e gestirne il corretto smaltimento. Due esperienze nel settore della moda
Chiudere il cerchio è l’imperativo alla base della circular economy. Per raggiungere questo obiettivo, tracciare l’intero percorso di vita di un prodotto è essenziale e la blockchain può essere uno strumento prezioso. La tracciabilità infatti – dall’approvvigionamento dei materiali, alla produzione, al consumo e alla gestione del fine vita – è il primo passo per garantire recupero, riuso e riciclo di materia, evitare gli sprechi ed effettuare un corretto smaltimento.
Nel settore del tessile e dell’abbigliamento – uno dei più impattanti sull’ambiente, responsabile del 10% delle emissioni globali di CO2 e del 20% dello spreco idrico mondiale – è quello che sta provando a fare una casa di moda inglese, Martine Jarlgaard.
Il brand londinese ha deciso di utilizzare la blockchain per creare una “storia digitale”dei singoli capi di abbigliamento. In pratica utilizzando questa tecnologica viene tracciato ogni passaggio: dall’approvvigionamento della materia prima alla filatura, dalla maglieria alla finitura. Aumentando così la trasparenza del processo produttivo e offrendo queste informazioni direttamente ai clienti.
In pratica tutte le operazioni della supply chain vengono registrate con un ID univoco sulla blockchain. In questo modo i clienti della Martine Jarlgaard sono in grado di recuperare – tramite un’etichetta contenente un QR code – ogni informazione sul prodotto: la provenienza della materia prima, i trattamenti subiti, le aziende che sono entrate nel processo produttivo.
E l’esperienza del brand inglese non è la sola. Qualcosa del genere lo sta facendo anche la Asia Pacific Rayon, una delle più grandi aziende produttrici di viscosa nel continente asiatico. In questo caso la tecnologia blockchain viene utilizzata per tracciare l’intero processo produttivo di viscosa biodegradabile al 100%. Anche qui i clienti possono, tramite la lettura del codice a barre sull’etichetta, acquisire informazioni sulla provenienza del materiale e sulla relativa spedizione.