L’azienda abruzzese ha deciso di convertire parte della sua produzione per sostenere concretamente lo sforzo di medici e sanitari
Già a partire dalla prossima settimana 250 mila mascherine chirurgiche saranno prodotte da Fater e messe a disposizione della Protezione Civile italiana. E ulteriori quantitativi lo saranno nelle settimane successive. In meno di tre settimane l’azienda – leader nel settore dei pannolini per bambini, degli assorbenti, dei prodotti intimi per la cura della persona – ha deciso di riconvertire parte della produzione alla realizzazione di questo dispositivo di protezione, fondamentale per l’attività di medici e sanitari e per il contenimento del virus.
Per verificare la fattibilità del progetto,Fater ha costituito in tempi record un team di esperti che ha completato con successo i test tecnici sulla linea e di performance. La mascherina è stata quindi testata presso un laboratorio accreditato superando le prove di efficacia di filtrazione batterica, respirabilità e rischio biologico previste per i dispositivi medici.
“Il progetto è stato sviluppato grazie all’impegno e alla competenza di tutte le persone coinvolte, che sono riuscite ad adattare una linea produttiva che realizzava assorbenti igienici femminili. L’azienda porrà tutto l’impegno ad avviare le produzioni pur avendo presente la fragilità della linea di approvvigionamento delle materie prime, a causa della situazione connessa al Covid 19, e le difficoltà tecniche connesse a una nuova produzione. In questi momenti sentiamo il nostro lavoro come servizio verso gli altri. Abbiamo cercato di mettere le capacità delle persone Fater a disposizione per realizzare la produzione delle mascherine chirurgiche, oggi così necessarie”, ha commentato Fiero Tansella, general manager di Fater.