Le tre strategie per un’Europa verde, digitale e competitiva

Industria, Pmi e Mercato Unico al centro del pacchetto di iniziative presentato ieri dalla Commissione europea

 

Pubblicate dalla Commissione Ue tre importanti strategie previste dal Green Deal europeo presentato alla fine dello scorso anno: una nuova strategia industriale, una nuova strategia per le Pmi e una strategia per rimuovere gli ostacoli che incontrano le imprese e i consumatori nel mercato unico.

Un pacchetto di iniziative che – oltre a delineare un nuovo approccio alla politica industriale europea – definisce una serie di azioni a sostegno di tutti gli operatori dell’industria europea: grandi e piccole imprese, startup innovative, centri di ricerca, prestatori di servizi, fornitori e parti sociali.

Per le piccole e medie imprese (Pmi) – che rappresentano il 99% del tessuto produttivo – la strategia mira a ridurre gli oneri burocratici e ad aiutare le aziende a operare in tutto il mercato unico e oltre, ad accedere ai finanziamenti e a contribuire a guidare la transizione verde e digitale.

Tra le iniziative presentate il 10 marzo dalla Commissione anche iniziative comprendenti misure concrete per rimuovere le barriere che si frappongono al buon funzionamento del mercato unico, definito come “la risorsa più preziosa di cui l’Europa dispone per consentire a tutte le nostre imprese di crescere e competere in Europa e oltre”.

 

Una nuova strategia industriale

L’Europa ha bisogno che l’industria diventi più verde, più circolare e digitale per rimanere competitiva a livello globale. Ed è la stessa Commissione Ue a ricordare il ruolo fondamentale dell’industria nel sostenere la crescita economica e la prosperità dell’Europa: rappresenta il 20 % del valore aggiunto totale dell’Ue e dà lavoro a 35 milioni di persone.

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L’obiettivo della strategia industriale presentata dalla Commissione è aiutare l’industria europea a guidare la duplice transizione verso la neutralità climatica e verso la leadership digitale.

Per sostenere la leadership industriale dell’Europa la nuova strategia punta su tre priorità:

  • mantenere la competitività globale dell’industria europea e garantire la parità di condizioni, a livello nazionale e globale;
  • rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050;
  • plasmare il futuro digitale dell’Europa.

Il documento della Commissione definisce i principali motori della trasformazione industriale dell’Europa e propone una serie completa di azioni future, tra cui:

– un Piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la sovranità tecnologica, promuovere la parità di condizioni a livello globale, contrastare al meglio i furti di proprietà intellettuale e adattare il quadro giuridico alle transizioni verdi e digitali.

– la revisione in corso delle regole di concorrenza dell’UE, compresa la valutazione in corso del controllo delle fusioni e la verifica dell’idoneità delle linee guida sugli aiuti di Stato, per garantire che le nostre regole siano adatte allo scopo per un’economia che sta cambiando rapidamente, sempre più digitale, più verde e più circolare;

– un Libro bianco da adottare entro la metà del 2020 per affrontare gli effetti distorsivi causati dai sussidi esteri nel mercato unico e l’accesso estero agli appalti pubblici e ai finanziamenti dell’Ue. La questione relativa ai sussidi esteri sarà affrontata in una proposta di strumento giuridico nel 2021. Questo andrà di pari passo con il lavoro in corso per rafforzare le regole globali sui sussidi industriali nell’Organizzazione mondiale del commercio e con le azioni per affrontare la mancanza di accesso reciproco per gli appalti pubblici nei Paesi terzi;

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– misure globali per modernizzare e decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica, sostenere le industrie della mobilità sostenibile e intelligente, promuovere l’efficienza energetica, rafforzare gli attuali strumenti di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e garantire un approvvigionamento sufficiente e costante di energia a bassa emissione di carbonio a prezzi competitivi;

– rafforzare l’autonomia industriale e strategica dell’Europa garantendo l’approvvigionamento di materie prime essenziali attraverso un piano d’azione sulle materie prime essenziali e sui prodotti farmaceutici basato su una nuova strategia farmaceutica dell’UE e sostenendo lo sviluppo di una strategia digitale strategica, infrastrutture e tecnologie chiave;

– dar vita a un’alleanza per l’idrogeno pulito per accelerare la decarbonizzazione dell’industria e mantenere la leadership industriale, seguita da alleanze sulle industrie a basse emissioni di carbonio e sulle piattaforme e le materie prime industriali;

– ulteriori normative e linee guida sugli appalti pubblici verdi;

– attenzione all’innovazione, agli investimenti e alle competenze.

 

Una nuova strategia per le Pmi

La strategia dedicata alle piccole e medie imprese ha l’obiettivo di aiutarle nella doppia transizione, anche garantendo l’accesso alle giuste competenze. La Commissione aggiornerà la rete europea delle imprese avvalendosi di competenze nella sostenibilità ed espanderà i Digital Innovation Hubs in tutte le regioni d’Europa per il sostegno alle innovazioni digitali.

Sono, poi, previste azioni per rimuovere gli ostacoli normativi e pratici all’attività commerciale o alla loro espansione. Tra queste, la Commissione sta intensificando i suoi sforzi per garantire un pagamento tempestivo, in particolare attraverso un nuovo Osservatorio virtuale, nonché attraverso l’agevolazione della risoluzione delle controversie. Per facilitare l’accesso al settore pubblico da parte delle Pmi la Commissione sosterrà un fondo Sme Initial Public Offerings (IPOs) posto nell’ambito dello sportello Pmi di InvestEu. Tale fondo rafforzerà l’imprenditoria femminile stimolando investimenti in aziende e fondi gestiti da donne. Inoltre, la Commissione invita gli Stati membri a garantire l’assistenza di uno sportello unico alle aziende.

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Ci si prefigge inoltre una norma UE Start-up Nations Standard per condividere e adottare le migliori pratiche in modo di accelerare la crescita delle Pmi ad alta tecnologia e delle start-up.

 

Un mercato unico rivolto alle nostre imprese e ai nostri consumatori

Norme nazionali restrittive e complesse, capacità amministrative limitate, recepimento imperfetto delle norme europee e loro inadeguata applicazione: questi gli ostacoli che imprese e consumatori incontrano nel mercato unico.

Per affrontare questi ostacoli, la Commissione adotta oggi un piano d’azione per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico, che mira ad affrontare gli ostacoli derivanti dalle violazioni del diritto dell’UE. Il piano d’azione si basa su un rinnovato partenariato tra gli Stati membri e la Commissione nella loro comune responsabilità di garantire che le norme del mercato unico siano correttamente applicate e fatte rispettare. In questo contesto, il Piano d’azione lancia una Task Force congiunta della Commissione e gli Stati membri per rafforzare la cooperazione in materia di applicazione delle norme del mercato unico.

La Commissione, da parte sua, sosterrà le autorità nazionali e locali nei loro sforzi per attuare correttamente il diritto europeo e non esiterà a intervenire con fermezza contro le violazioni delle norme del mercato unico.