Il Senato francese ha adottato all’unanimità una legge anti spreco per spingere l’economia circolare
Lotta agli sprechi, obbligo di riutilizzo e riciclo per l’invenduto, stop alla plastica monouso. E’ sostanzialmente articolata intorno a questi punti la legge anti spreco per un’economia circolare approvata in via definitiva lo scorso 30 gennaio in Francia.
Il disegno di legge (“Loi anti-gaspillage pour une économie circulaire”) che ha avuto il via libera al Senato, contiene 130 articoli che toccano molte problematiche legate alla transizione a un’economia circolare.
Particolare attenzione è rivolta alla plastica. Per quanto riguarda gli imballaggi monouso in plastica, la nuova legge prevede che il loro impiego sia progressivamente ridotto fino ad arrivare al bando totale nel 2040. Oltre agli obiettivi di riduzione saranno introdotti target per il loro riutilizzo e il riciclo, fissati nell’ambito di una strategia nazionale da concordare entro i prossimi due anni con le filiere industriali interessate dal provvedimento.
Per quanto riguarda le bottiglie monouso in plastica, è previsto il dimezzamento del consumo nei prossimi 10 anni. Anche in questo ambito sono indicati obiettivi di recupero e riciclo (77% entro il 2025 e 90% entro il 2029), mentre dal prossimo anno saranno introdotte restrizioni alla distribuzione gratuita in aziende e locali aperti al pubblico.
Già da quest’anno è vietata in Francia la vendita di tazze, bicchieri e piatti usa e getta, bastoncini per la pulizia delle orecchie; provvedimento che l’anno prossimo sarà esteso anche a sacchetti monouso, cannucce (ad esclusione di quelle per uso medico), posate, coperchi di vetro usa e getta, contenitori e tazze in Eps (polistirene espanso), aste per palloncini. Bandite dal 2022 anche le bustine per tè o tisane prodotte in plastica non biodegradabile e giocattoli di plastica nei menu per bambini dei ristoranti. Dal 2023, invece, finiranno fuori legge anche contenitori monouso per i pasti serviti in ristoranti e fast-food.
Attenzione alle microplastiche. Considerato che un solo lavaggio in lavatrice rilascia fino a 1.900 microfibre plastiche tessili, la legge francese prevede che dal 2025 ogni nuova lavatrice – professionale o meno–dovrà essere dotata di un apposito filtro in grado di catturarle. Dal 2027 inoltre sarà vietato aggiungere intenzionalmente microplastiche a prodotti cosmetici e detergenti.
Regole precise in materia antispreco. Ogni anno in Francia vengono distrutti prodotti invenduti ma ancora funzionali per un valore di 630 milioni di euro. Per mettere fine a questo spreco di materiali e risorse dal 2022 sarà vietato lo smaltimento in discarica o l’incenerimento dei prodotti invenduti (per esempio gli elettrodomestici, i tessuti, i prodotti per l’igiene) che le aziende dovranno invece riutilizzare, riciclare oppure donare. L’obbligo di riciclo o donazione dell’invenduto riguarderà tutti i marchi, produttori, distributori, comprese le piattaforme di trading online.
Stop a ricevute e scontrini cartacei. Anche i piccoli gesti fanno la differenza. Dal 2023 sarà vietata la stampa sistematica di ricevute, prelievi bancomat, scontrini che dovranno essere sostituiti da alternative smaterializzate.
Lotta all’obsolescenza programmata. Per favorire la riparazione di un prodotto, dal gennaio 2021 i consumatori beneficeranno, al momento dell’acquisto, di informazioni sulla riparabilità del bene. L’indice consentirà di sapere in anticipo se il prodotto sarà riparabilefacilmente o non riparabile affatto. Allo stesso tempo conterrà informazioni sulla disponibilità di pezzi di ricambio. Obiettivo: raggiungere entro 5 anni un tasso di riparazione del 60% per i prodotti elettrici ed elettronici.
Estendere la responsabilità dei produttori nella gestione dei rifiuti. Molte categorie di prodotti sono coinvolte in questo regolamento: imballaggi, batterie, medicinali, pneumatici, carta e giornali, tessuti e scarpe, mobili, elettrodomestici. I produttori organizzeranno e dovranno garantire la seconda vita dei loro prodotti. Ogni settore avrà il proprio programma di attuazione tra il 2021 e il 2024.
Inoltre verrà previsto un sistema di bonus/malus riferito ai prodotti in modo di favorire quelli progettati in modo ecologico, con materiali riciclati, facilmente riparabili. Chi progettain modo più ecologico beneficerà di un bonus sul contributo che si paga per la gestione e il trattamento della fine della vita dei prodotti. Al contrario, i produttori che non hanno un approccio alla progettazione ecocompatibile vedranno aumentare questo contributo.