Secondo il Consiglio Ue per accelerare la transizione a una società sostenibile occorre promuovere la circolarità in settori chiave come quello alimentare, tessile, dei trasporti e dell’edilizia
Accelerare la transizione all’economia circolare. Questo l’invito che viene dal documento adottato il 4 ottobre scorso dal Consiglio dell’Unione europea sull’economia circolare, definita “un importante fattore propulsivo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, rispettare i limiti del nostro pianeta e conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.
Il documento “More circularity – Transition to a sustainable society” sottolinea la necessità di accelerare sulla transizione verso un modello circolare: servono ulteriori ambiziosi sforzi per stimolare una transizione sistemica verso una società sostenibile visto che oggi in Europa solo un decimo delle materiali utilizzate nell’Ue proviene da prodotti riciclati e materiali di recupero. Si risparmierebbe così l’estrazione di materie prime, si ridurrebbe l’inquinamento e aumenterebbe l’occupazione.
Pertanto il Consiglio ha invitato la Commissione europea a elaborare un “ambizioso quadro strategico a lungo termine” comprendente una visione comune per un’economia circolare. Al tempo stesso occorre adottare un nuovo piano d’azione per l’economia circolare che contenga azioni mirate che promuovano la “circolarità a livello sistemico in tutta la catena del valore, anche dal punto di vista dei consumatori, in settori chiave come quello alimentare, tessile, dei trasporti, dell’edilizia e della demolizione”.
Per il Consiglio Ue è importante giocare su più fronti, mettendo in campo strumenti non solo normativi ma anche di natura fiscale. Va dunque incoraggiato “l’uso di strumenti economici quali la tassazione ambientale, le riforme fiscali verdi e la responsabilità estesa del produttore per promuovere l’economia circolare e modelli di produzione e di consumo più sostenibili, nonché per migliorare la gestione dei rifiuti. Il Consiglio sottolinea infatti che l’aggiudicazione degli appalti di prodotti e servizi può stimolare i mercati e gli investimenti circolari in cicli puliti, sicuri, non tossici e sostenibili”.
Inoltre considerando quanto i principi di “progettazione ecocompatibile” abbiano contribuito a rendere un numero crescente di prodotti più efficienti sotto il profilo energetico, il Consiglio incarica la Commissione di valutare se tali principi di ecodesign possano essere applicati a nuovi gruppi di prodotti. E anche se ampliare il campo di applicazione delle misure di progettazione ecocompatibile includendo criteri sull’efficienza dei materiali quali durata, riparabilità, riciclabilità e contenuto riciclato.