Un nuovo materiale 100% naturale ricavato dalla canapa garantisce elevato comfort abitativo e cattura la CO2. I risultati di uno studio Enea-Politecnico di Milano
Ridotto impatto ambientale, capacità di catturare CO2, ottimo isolante termico. Queste le caratteristiche di un nuovo materiale da costruzione – un biomattone – ottenuto mettendo insieme la parte legnosa dello stelo di canapa e un legante a base di calce. Un materiale naturale che permette di realizzare edifici a elevato comfort abitativo, altissima efficienza energetica e che nel contempo – sequestrando CO2 dall’atmosfera – contribuisce a contrastare i cambiamenti climatici.
Come dimostrato da uno studio francese del ministero dell’Agricoltura sul ciclo di vita di un edificio realizzato in legno e biomattoni, sommando tutte le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione, dal trasporto, dall’utilizzo e dallo smaltimento dei materiali da costruzione, il risultato finale è sempre negativo. Ovvero la quantità di CO2 sequestrata, durante la crescita, dalla canapa del biocomposito è maggiore della somma di tutte le altre emissioni.
L’idea alla base dell’innovativo materiale è quella di combinare le proprietà del canapulo, un sottoprodotto della lavorazione della canapa caratterizzato dalla presenza di micropori in grado di assorbire umidità senza trattenerla, a quelle della calce, un materiale capace di mineralizzare il canapulo rendendolo ignifugo e permettendogli di mantenere la traspirabilità.
Da prove realizzate in laboratorio e in situ – in Sicilia e in Veneto – dai ricercatori di Enea e Politecnico di Milano su edifici realizzati con queste tecnologie è emerso che le prestazioni termoigrometriche del biomattone consentono di mantenere all’interno dell’edificio in estate una temperatura media di 26° rendendo così inutile l’uso di impianti di climatizzazione.
Dai risultati dello studio condotto nell’ambito del progetto “Riqualificazione energetica degli edifici pubblici esistenti: direzione nZEB” e finanziato dalla Ricerca di Sistema Elettrico del ministero dello Sviluppo economico emerge che utilizzare questo biomattone nella riqualificazione del patrimonio edilizio dei Paesi a clima caldo-temperato potrebbe far risparmiare molta energia, considerato che in questo contesto gli edifici sono responsabili di buona parte dei consumi energetici (secondo studi Enea di oltre il 40% delle emissioni di CO2). “Dai primi dati sperimentali emerge la buona performance termoigrometrica della parete che, indipendentemente dalle oscillazioni di umidità e temperatura esterne, si assesta su valori interni constanti, senza l’utilizzo di condizionatori e per l’intero periodo di misura effettuato nei mesi più caldi”, precisa Patrizia Aversa, del Centro Ricerche Enea di Brindisi.
Non bisogna inoltre dimenticare i vantaggi in termini di circolarità legati all’impiego di un sottoprodotto della canapa. “La canapa, come materiale naturale, e i suoi sottoprodotti agricoli, hanno un ruolo importante per la nascita di nuove filiere, incentivate in un’ottica di economia circolare anche da leggi nazionali a causa dell’ampia disponibilità sul territorio della materia prima e del basso impatto del ciclo produttivo sull’ambiente”, ha ricordato Vincenza Luprano, ricercatrice del Centro Enea di Brindisi.