Approvate dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), con delibera n. 54 del 9 maggio 2019, le “Linea guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo”. Si tratta di un passo avanti significativo riguardante una tematica che trova applicazione in molti cantieri e opere, essendo le terre e rocce da scavo definite come il suolo escavato derivante da attività finalizzate alla realizzazione di un’opera. Ovvero scavi per sbancamento, realizzazione di fondazioni o trincee; perforazione, trivellazione, palificazione, consolidamento; opere infrastrutturali come gallerie, strade; rimozione e livellamento di opere in terra.
Le linee guida, pur non essendo vincolanti,rappresentano un importante riferimento riguardo il posizionamento che il sistema delle agenzie di protezione per l’ambiente assumerà sia in fase di partecipazione nei procedimenti di rilascio di autorizzazione che in quella di controllo. Di conseguenza, per gli operatori costituisce un’affidabile base per la progettazione dei cantieri e il loro esercizio.
Tra i punti più rilevanti delle Linee guida la definizione di criteri comuni per la programmazione annuale delle ispezioni, dei controlli dei prelievi e delle verifiche da parte delle Agenzie regionali e provinciali. Il documento costituisce un punto di riferimento interpretativo importante che scioglie alcuni dubbi interpretativi della normativa, che già con il DPR del 13 giugno 2017, n. 120 aveva compiuto notevoli passi avanti mettendo insieme tutte le disposizioni relative alla gestione delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti.
In particolare il DPR 120 disciplinava la gestione delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti provenienti da cantieri; il riutilizzo in situ di terre e rocce da scavo escluse sia dalla disciplina dei rifiuti che da quella dei sottoprodotti ; il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo qualificate rifiuti; la gestione delle terre e rocce da scavo prodotte nei siti oggetto di bonifica.
Le nuove linee guida analizzano ora i requisiti di qualità ambientale per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti sia nei cantieri di grandi dimensioni che in quelli di piccole dimensioni; le tematiche relative alle terre e rocce da scavo prodotte nei siti oggetto di bonifica e l’utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina rifiuti ai sensi dell’art. 24 del dpr 120/2017.