A Pozzuoli il caffè è sostenibile e circolare

Dal 2010 nel carcere femminile di Pozzuoli si produce caffè. Il tutto parte da Imma Carpiniello, presidente della cooperativa sociale Lazzarelle – che ha creato all’interno del carcere una torrefazione nel quale le donne, oltre ad apprendere un mestiere, imparano ad aver coscienza delle proprie potenzialità.

“L’idea”, spiega Imma Carpiniello, “è stata quella di dar vita a un’impresa tutta al femminile – al momento sono 6 le detenute a lavorare in questo progetto, ma complessivamente sono state coinvolte 56 donne -per generare inclusione sociale attraverso il lavoro e dare una possibilità reale di riscatto sociale alle persone recluse. ”

Oltre alla valenza sociale il progetto Lazzarelle ha una forte connotazione ambientale per la quale la cooperativa è stata premiata lo scorso marzo a Firenze al Festival dell’Economia civile come azienda virtuosa ambasciatrice di sostenibilità.

Il caffè, infatti, viene prodotto solo con grani acquistati dalla cooperativa Shadilly che promuove progetti di cooperazione con i piccoli produttori dei Paesi in via di sviluppo e il packaging – solo di plastica, senza alluminio – è stato studiato per facilitare il riciclo nella raccolta differenziata.

Non solo. La cooperativa Lazzarelle è coinvolta in un progetto di economia circolare che punta al recupero e riciclo delle buccette di caffè (l’involucro del chicco), oggetto di ricerca da parte del Corso di Economia circolare per l’energia e l’ambiente dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

“Siamo partiti”, racconta Alfonso Marino, docente del corso insieme al professor Paolo Pariso, “da una ricerca fatta anni fa dalla Food and Drug Administration Usa nella quale si studiava come riciclare le buccette del caffè che oggi vengono buttate via come un rifiuto, mentre sono una preziosa materia prima seconda”.

Il progetto – precisa Alfonso Marino – è ancora in fase sperimentale anche se sono stati già raggiunti alcuni risultati concreti e individuati come campi di applicazione il settore farmaceutico e quello della bioplastica. Ora si sta cercando di far incontrare i giovani ingegneri con le aziende attive nell’economia circolare in modo di lavorare concretamente alla ricerca di soluzioni specifiche: “La cooperativa Lazzarelle è un esempio: è un’azienda virtuosa e dispone di preziosa materia prima seconda.”