Global Resources Outlook 2019: dall’economia circolare vantaggi ambientali ed economici

Negli ultimi 50 anni l’estrazione annuale di materiali è triplicata passando da 27 miliardi di tonnellate a 92 miliardi di tonnellate; allo stesso tempo la popolazione mondiale è raddoppiata e il PIL complessivo è quadruplicato. Lo scenario alla luce dei trend attuali è destinato a peggiorare: entro il 2060 il consumo di materiali potrebbe raddoppiare arrivando fino a 190 miliardi di tonnellate, mentre le emissioni di gas serra potrebbero aumentare del 43%, con le conseguenze che possiamo immaginare sul clima.

Questi solo alcuni dati diffusi dal Global Resources Outlook 2019, un rapporto elaborato dall’International Resource Panel e presentato all’UN Environment Assembly di Nairobi; il rapporto analizza gli andamenti delle risorse naturali e i modelli di consumo negli ultimi 50 anni con l’obiettivo di aiutare i policymakers a prendere decisioni strategiche e a optare per la transizione verso un’economia sostenibile in grado di rivedere il modello di utilizzo delle risorse.

I dati principali del rapporto

Secondo l’Outlook l’aumento eccessivo dell’estrazione e del consumo di materiali è il principale responsabile dei cambiamenti climatici e dello stress sulla biodiversità. Dall’estrazione e trattamento delle risorse naturali, infatti, viene circa la metà delle emissioni di gas serra e più del 90% della perdita di biodiversità e dello stress idrico.

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«Il futuro delle risorse mondiali – ha sottolineato Joyce Msyua, direttrice ad interim dell’UN Environment -dimostra che sfruttiamo le risorse limitate di questo pianeta come se non ci fosse un domani, innescando allo stesso tempo dei cambiamenti climatici e una perdita di biodiversità».

Eppure scorrendo i dati pubblicati nell’Outlook non sembra che l’umanità si stia muovendo con efficacia in direzione di una correzione di rotta: dal 2000 ad oggi il tasso di estrazione delle materie è addirittura accelerato per raggiungere il 3,2% all’anno, soprattutto a causa di grossi investimenti infrastrutturali e della crescita dei livelli di vita nei Paesi in via di sviluppo.

L’uso delle risorse

Anche l’utilizzo dei combustibili fossili è aumentato, passando dai 6 miliardi di tonnellate del 1970 ai 15 miliardi del 2017; cosi come la quantità di biomassa utilizzata per l’alimentazione umana e animale e per l’energia oggi pari a 24 miliardi di tonnellate (9 miliardi nel 1970).

Utilizzando i dati dei trend storici, le previsioni per i prossimi 40 anni non sono confortanti: tra il 2015 e il 2060 l’utilizzo delle risorse naturali aumenterà del 110%, determinando la perdita del 10% delle foreste e del 20% di altri habitat come le praterie.

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Per far fronte a questo scenario occorre cambiare rotta. «L’utilizzo efficace delle risorse – scrive il rapporto – è essenziale, ma non sufficiente in sé. Abbiamo bisogno di passare dal flusso lineare a quello circolare. Mettendo insieme cicli di vita prolungati, una progettazione e una concezione di prodotti intelligenti, del riutilizzo, del riciclo e delle ri-fabbricazione».

Le prospettive

E l’analisi compiuta nel rapporto indica che ancora siamo in tempo.”La modellizzazione intrapresa dall’International Resource Panel, – hanno scritto i co-presidenti dell’International Resource Panel, Isabella Teixeira e JanezPotocnik, nella prefazione del rapporto – dimostra che con politiche efficaci in materia di utilizzo razionale delle risorse, del consumo e della produzione sostenibile, l’utilizzo mondiale delle risorse potrebbe rallentare del 25%. Il Pil mondiale potrebbe progredire dell’8%. In particolare nei Paesi a basso reddito e nei Paesi a reddito medio, e le emissioni di gas serra potrebbero essere ridotte del 90% al 2060 in rapporto alle previsioni riguardanti il proseguimento delle tendenze storiche “.

Non solo. «Se le misure raccomandate verranno applicate, la crescita economica potrebbe accelerare, superando i costi economici iniziali del passaggio a modelli economici compatibili, con la limitazione del riscaldamento climatico a 1,5° C nel corso di questo secolo».

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Il documento integrale del Global Resources Outlook 2019