Da rifiuti in risorse con il riciclo di materassi, pannolini, barche in vetroresina

Spinta nel settore del riciclo di materassi, pannolini, pneumatici, barche, batterie al piombo. Sono alcuni degli oggetti attorno a noi che stanno per entrare in una fase più avanzata di circolarità.

Per alcuni è in corso di definizione la procedura per l’end of waste (EoW), per altri si studia un sistema di raccolta mirata. Il ministero dell’Ambiente ha infatti individuato i flussi di rifiuti che hanno un rilevante peso a livello nazionale e su questi settori si è concentrata l’attenzione per definire i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto. Nel processo sono coinvolti gli operatori economici, gli altri soggetti interessati nelle attività di gestione del rifiuto e valorizzazione di prodotti di riciclo, oltre a Ispra e Iss che supportano il ministero per gli aspetti ambientali e sanitari dei decreti in corso di perfezionamento.

Lo schema tipo prevede che determinati rifiuti identificati da codici Eer (elenco europeo rifiuti), a valle di un trattamento specifico – se risultano conformi ai criteri ambientali e sanitari specifici stabiliti e se garantiscono le medesime prestazioni della materia prima – cessano di essere qualificati come tali e possono essere usati per specifici utilizzi. 

Ecco di cosa si sta parlando…

Rifiuti da pannolini, pannoloni, assorbenti

In Italia ogni anno si producono 900.000 tonnellate di rifiuti da prodotti assorbenti per la persona (Pap) che vengono per lo più smaltite in discarica.  La bozza di decreto prevede che, dopo un trattamento specifico che sterilizza i rifiuti, si ottengano 3 materiali: miscela di plastiche, polimero superassorbente Sap e cellulosa a basso e alto contenuto di Sap. Nel decreto è stato disposto che i materiali end of waste da Pap non possano essere utilizzati nel packaging alimentare, nel settore medicale, nella produzione di giocattoli e prodotti per la puericultura. Tra gli usi consentiti: manufatti plastici, materiali per il settore automobilistico e la produzione di syngas per applicazioni diverse dalla combustione.

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Per il Sap in particolare si prevede l’impiego per la produzione di prodotti assorbenti e per la produzione di syngas per applicazioni diverse dalla combustione. Per la cellulosa un più ampio spettro di utilizzo: prodotti assorbenti non per la persona, prodotti cartacei, prodotti tessili, chemical building blocks, additivi e prodotti per l’edilizia, prodotti chimici, materiali per il settore siderurgico e produzione di syngas per applicazioni diverse dalla combustione.

Gomma vulcanizzata granulare da pneumatici fuori uso

In Italia vengono raccolte annualmente circa 350.000 tonnellate di pneumatici fuori uso, già coperte da un sistema di responsabilità estesa del produttore (Epr) che si deve far carico del buon esito dell’intero ciclo di vita di quanto immesso sul mercato, in particolare di ritiro, riciclo e smaltimento finale.

pneumatici fuori uso

La bozza di decreto prevede che il materiale ottenuto a valle del trattamento specifico venga utilizzato per la produzione di: oggetti o componenti in gomma; materiali compositi bituminosi quali bitumi modificati, membrane bituminose, additivi per asfalti a base gomma, mastici sigillanti; asfalti o conglomerati cementizi alleggeriti; materia prima per l’industria chimica.

Rifiuti da costruzione e demolizione (C&D)

I rifiuti da costruzione e demolizione rappresentano una fetta preponderante della produzione italiana di rifiuti speciali. Secondo i dati ufficiali si tratta, comprese le terre e rocce da scavo, di circa 51 milioni di tonnellate annue. Allo stato attuale la maggior parte dei materiali provenienti da demolizioni viene recuperata e utilizzata essenzialmente per sottofondi stradali.

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È molto importante che si renda obbligatoria o si premi la demolizione selettiva che agevola la raccolta differenziata dei materiali ricavati dal processo di smantellamento. La bozza predisposta prevede che gli aggregati riciclati possano essere utilizzati, a parità di prestazione e certificazione, per usi analoghi a quelli dello stesso materiale ottenuto da aggregati naturali.

Rifiuti da costruzione e demolizione

Rifiuti di gesso

Vale quanto scritto per i rifiuti da C&D, in quanto ne rappresentano una parte. Tuttavia per la loro specificità si è scelto di predisporre un decreto ad hoc.

Pastello di piombo

Il pastello di piombo deriva da una prima fase di trattamento meccanico (triturazione) delle batterie al piombo esauste. Il pastello, in forma di fango, viene recuperato mediante vagliatura e successiva filtropressatura. L’abituale contenuto in piombo di circa il 70% sul secco viene normalmente recuperato con trattamento di ossiriduzione in forni fusori rotativi, mentre le griglie e i poli vengono caricati nei forni di fusione. I quantitativi annui raccolti di pile e accumulatori ammonta in Italia a circa 9.500 tonnellate. L’idea è quella di utilizzare il pastello di piombo al posto dei minerali di piombo vergini.

Il pastello di piombo deriva da una prima fase di trattamento meccanico (triturazione) delle batterie al piombo esauste. Il pastello, in forma di fango, viene recuperato mediante vagliatura e successiva filtropressatura. L’abituale contenuto in piombo di circa il 70% sul secco viene normalmente recuperato con trattamento di ossiriduzione in forni fusori rotativi, mentre le griglie e i poli vengono caricati nei forni di fusione. I quantitativi annui raccolti di pile e accumulatori ammonta in Italia a circa 9.500 tonnellate. L’idea è quella di utilizzare il pastello di piombo al posto dei minerali di piombo vergini.

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Plasmix, pulper, carta da macero, vetro sanitario, vetroresina

Per queste categorie sono in corso le attività istruttorie per circoscrivere il campo di applicazione. Sono stati sentiti gli operatori del settore e si stanno predisponendo le relative schede tecniche da sottoporre al parere di Ispra. Dai primi risultati istruttori si evince che i quantitativi di queste tipologie di rifiuto sono elevati, ad esempio per il plasmix si tratta di circa 450.000 tonnellate annue, che allo stato attuale vengono trattate solo in parte e finiscono per lo più in discarica mentre solo una piccolissima parte va a recupero di materia e/o energia. Importante anche la quantità di barche in vetroresina che viene dismessa ogni anno.

Riciclo di materassi

Infine, anche se non rientra nell’ambito dei decreti end of waste, è in corso di definizione un decreto per implementare un riciclo di materassi ricorrendo alla responsabilità estesa del produttore. Parliamo di numeri significativi: ogni anno vengono immessi sul mercato circa 5 milioni di pezzi in sostituzione di altrettanti materassi che finiscono in discarica.

riciclo di materassi